Dolore cronico
Mentre il dolore acuto ha normalmente un significato funzionale protettivo, il dolore cronico diventa esso stesso "malattia" in grado di influenzare profondamente la vita della persona dal punto di vista psicologico, fisiologico, affettivo e sociale.
il Biofeedback è stato inserito tra le terapie più efficaci per la cura del dolore cronico da un comitato statunitense; esso è impiegato, ad esempio, per ridurre la tensione muscolare e migliorare la postura negli stati dolorosi della colonna vertebrale riconducibili a tensione muscolare, nelle disfunzioni dell'articolazione della mascella (dolore temporo-mandibolare spesso associato a bruxismo), nella cefalea. Quest'ultimo è uno degli ambiti applicativi più rilevanti. Il dolore, infatti si può protrarre per diverse ore o anche giorni, limitando lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Se non adeguatamente trattato il mal di testa cronico può essere un fattore di rischio per l'insorgenza di altri disturbi come la depressione (tre volte più frequente tra chi ne soffre). Il tipo più comune di mal di testa è la cefalea tensiva che interessa ben il 42% della popolazione. È caratterizzata da dolore costrittivo, a "morsa", bilaterale. È molto sensibile a fattori psicologici come la presenza di fattori stressanti che possono scatenare o far aumentare il dolore. L'emicrania che tipicamente provoca dolore solo da un lato del capo (da cui il nome emi-cranio, metà cranio) si associa ad un dolore più intenso rispetto alla cefalea, caratteristicamente pulsante e talora caratterizzato da fastidio per luci o rumori. Gli attacchi possono durare da qualche ora fino ad un giorno. La cefalea è spesso presente nel bambino e nell'adolescente con pesanti interferenze con le normali attività quotidiane (ad es. scolastiche). visti gli effetti collaterali dei farmaci proposti nel trattamento del dolore, sono ancora più indicati gli interventi non farmacologici, come il Biofeedback o il Neurofeedback.